I coagulanti del latte: cosa sono e quale scegliere per il proprio formaggio
I coagulanti per la caseificazione sono sostanze – di origine enzimatica, chimica o vegetale – che inducono la separazione del […]
La coagulazione della caseina rappresenta una fase cruciale nella trasformazione del latte in formaggio. Il caglio, enzima coagulante, è il principale agente responsabile di questo processo. La scelta del tipo di caglio e la sua corretta gestione influenzano non solo la resa casearia, ma anche le caratteristiche organolettiche e microbiologiche del prodotto finale.
In questo articolo vedremo come usare il caglio nel processo di produzione casearia; in particolare le caratteristiche biochimiche di ogni varietà di caglio, i diversi meccanismi d’azione e quale caglio scegliere per le diverse tipologie di formaggio da produrre.
A seconda dell’origine e degli enzimi coinvolti, esistono diverse tipologie di caglio che influenzano non solo il processo di coagulazione, ma anche le caratteristiche organolettiche e strutturali del formaggio. La tabella seguente riassume le principali tipologie di caglio, la loro provenienza, gli enzimi caratteristici e le specifiche funzionali legate al loro utilizzo.
Tipo di caglio | Origine | Enzimi principali | Caratteristiche funzionali |
Caglio animale | Stomaco di ruminanti neonati | Chimosina, pepsina | Alta specificità per la κ-caseina, coagulazione rapida e precisa |
Caglio microbico | Funghi filamentosi (es. Mucor miehei) | Proteasi fungine | Attività proteolitica meno specifica, coagulazione più lenta |
Caglio vegetale | Estratti da piante (cardo, fico) | Proteasi vegetali (cinarina, ficina) | Minore specificità, coagulazione meno compatta, impatto sul sapore |
Caglio fermentativo | Prodotti da fermentazione microbica | Enzimi misti | Uso industriale, coagulazione controllata |
Il caglio catalizza l’idrolisi del legame Phe105–Met106 nella κ-caseina, destabilizzando le micelle di caseina. Questo induce l’aggregazione delle micelle e la formazione della cagliata. La specificità e la cinetica di questa reazione variano a seconda del tipo di caglio e influenzano la struttura della matrice proteica.
Tipo di formaggio | Tipologia di caglio preferita | Motivazione scientifica |
Formaggi freschi | Caglio microbico o vegetale | Coagulazione delicata, minore attività proteolitica per mantenere texture morbida |
Formaggi a pasta molle | Caglio animale o microbico | Migliore coagulazione e sviluppo del profilo aromatico |
Formaggi a pasta semidura | Caglio animale | Coagulazione più rapida e formazione di una matrice compatta |
Formaggi a pasta filata | Caglio animale | Necessità di cagliata elastica per la filatura |
Formaggi stagionati a pasta dura | Caglio animale in pasta | Enzimi più concentrati, supporto a lunga stagionatura |
L’efficacia del caglio nel processo di coagulazione del latte dipende da diversi fattori ambientali e operativi. Alcuni parametri, come la temperatura, il pH, la concentrazione di caglio e il tempo di coagulazione, influenzano in maniera decisiva la velocità e la qualità della formazione della cagliata. Di seguito sono riportati i principali aspetti da considerare per garantire un processo ottimale.
Il caglio deve essere preparato e diluito in acqua sterile o latte tiepido per garantirne l’attività. Mescolamenti eccessivi possono alterare la formazione della gelificazione. È fondamentale monitorare la temperatura e mantenere condizioni costanti durante la coagulazione.
Un eccesso di caglio porta a una coagulazione troppo rapida, generando cagliate dure e gommose con una struttura irregolare, oltre a incrementare la produzione di peptidi amari e l’amaro del prodotto. Condizioni di pH o temperatura non idonee possono provocare scarsa formazione di cagliata o fragilità della massa caseosa.
La selezione del tipo di caglio deve essere effettuata considerando le specifiche caratteristiche biochimiche del formaggio da produrre e le condizioni operative. Un controllo rigoroso dei parametri di processo consente di ottimizzare la qualità, la resa e la sicurezza microbiologica del prodotto finale.